https://www.flickr.com/photos/euthman/3311641845/ - L'infiltrazione midollare determina il passaggio in stadio IV (avanzato).

21/04/2021

Linfoma follicolare in stadio limitato - Terapia di prima linea

(Ultimo aggiornamento: 21/04/2021)

Il trattamento dei pazienti affetti da linfoma follicolare in stadio veramente localizzato (stadio I) è basato principalmente sulla radioterapia, che è in grado di guarire molti pazienti. Invece il trattamento dei pazienti con stadio II è più variabile, poiché molti clinici trattano questi pazienti in modo molto simile allo stadio I, mentre altri optano per un trattamento analogo a quello riservato alla malattia in stadio avanzato. Al contrario dei pazienti con malattia in stadio avanzato, solamente una piccola percentuale dei pazienti con malattia veramente limitata ha una lunga disease-free survival (DFS). Pertanto, la maggioranza di questi pazienti è trattata immediatamente dopo la diagnosi. Raramente alcuni pazienti possono avere una remissione completa spontanea. La radioterapia è il trattamento consigliato per la maggior parte dei pazienti con linfoma follicolare in stadio limitato. In generale,  la radioterapia è somministrata sul campo, cioè sulla regione linfatica interessata, alla dose di 24 Gray. Nonostante la dimostrata efficacia e la sua superiorità in termini di sopravvivenza totale a 5 e 10 anni, negli anni più recenti la RT sembra aver attratto sempre di meno l’interesse dei ricercatori come trattamento iniziale del linfoma follicolare in stadio limitato, probabilmente in seguito all’introduzione di farmaci più efficaci che consentono di ottenere risultati comparabili anche nei pazienti non irradiati.  Spesso i pazienti sono trattati con radioterapia più rituximab da solo o associato a chemioterapici, Per quanto riguarda le dosi di RT, nei primi studi la dose guaritiva era considerata fra i 36 e 45 Gy, anche se a una percentuale significativa otteneva  il controllo locale della malattia con una dosi <30 Gy. Oggi la dose standard è rappresentata in 24 Gy suddivisa il 12 frazioni anche se studi recenti hanno suggerito che la sopravvivenza globale non è diminuita nei pazienti tratti con 4 Gy.

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