02/07/2020

NET, uno strumento alla Spiderman nella difesa dalle formi gravi di COVID-19

I neutrofili, le cellule circolanti  nel sangue note anche come granulociti neutrofili o polimorfonucleati, fanno parte della famiglia dei leucociti o globuli bianchi, della quale rappresentano i membri quantitativametepiù abbondanti, seguiti da linfociti, monociti, eosinofili e basofili. Appartengono anche al cosiddetto "sistema immunitario innato" o "nativo", perché presente in tutti gli individui fin dalla nascita. I neutrofili formano una prima barriera di difesa aspecifica contro virus, batteri, funghi e qualsiasi altra sostanza estranea penetrata nell'organismo, senza essere  tuttavia in grado di riconoscerli in modo specifico. Al contrario i linfociti vegono compresi nel "sistema immunitario adottivo" o "adattativo" che entra in azione con la produzione di anticorpi da parte dei linfociti B diretti in modo specifico contro il microorganismo in causa; in questa loro azione specifica i linfociti B sono coadiuvati dai linfociti T. Il meccanismo principale d'azione dei fagociti è quello della fagocitosi, cioè l'ingestione del microbo e la sua uccisione diretta  o "digestione", grazie a sostanze contenute nei loro granuli citoplasmatici. I neutrofili e gli altri fagociti dopo aver fagocitato i patogeni  elaborano molecole che richiamano i linfociti e altre cellule nel luogo dell'infezione/infiammazione.
In determinate condizioni, per esempio in caso di infezioni o infiammazioni gravi e persistenti, i neutrofili, non riuscendo ad aver ragione del patogeno offendente, mettono in atto una manovra da ultima spiaggia o, come è stata definita, alla "Uomo Ragno". La manovra consiste nella formazione di una fitta ragnatela appicccosa fatta di DNA e proteine citotossiche, nella quale rimangono impigliati non solo i microbi ma ache gli stessi neutrofili. Queste ragnatele sono note come "trappole extracellulari dei neutrofili" (neutrophil extracellular traps o NET in lingua inglese) e servono ad impedire la diffusione degli agenti patogeni. Dopo aver formato le NET i neutrofili sono destinati a morte sicura, tanto che alcuni considerano la formazione di questi reticoli come una sorta di suicidio di massa o un'azione kamikaze, nel quale i neutrofili si sacrificano nel tentativo di tutelare la vita dell'idividuo.
La formazione delle NET è compromessa in alcune sindromi congenite caratterizzate da immuodeficienza e infezioni ricorrenti, spesso fatali, fin dalla nascita.
Tutavia le NET, a causa della loro natura viscida e appiccicosa, se formate in numero eccessivo,  potrebbero risultare pericolose e favorire la comparsa di lesioni nei polmoni e in altri tessuti causate proprio dalle proteine tossiche contenute nei loro granuli citoplasmatici e rilasciate in gran quantità nelle sedi di infezione/infiammazione.
Le NET sono state dimostrate nel sangue di una cinquantina di pazienti affetti da forme gravi di COVID-19 ma non nei controlli sani. E' possibile che ci sia un'associazione fra formazioe di NET e la cosiddetta "tempesta citochinica", un corteo di gravi sintomi e segni che accompagna le forme più gravi di COVID-19 e che è sostenuto dall'enorme quantità di citochine, molecole rilasciate dai neutrofili e da altre cellule nel corso di molte infezioni o infiammazioni  gravi di qualsiasi origine. (Vedere anche "Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) – Parte II– Manifestazioni cliniche. diagnosi, terapia, prevenzione) L'importanza delle NET nella patogensi delle infezioni e delle infiammazioni deve essere chiarita in altri studi nei quali potrà essere valutata anhce l'efficacia di alcuni farmaci che sembrano in grado di inibirne la formazione in vitro.

Riferimenti

Thomas F. Rogers, Fangzhu Zhao, Deli Huang et al.  Isolation of potent SARS-CoV-2 neutralizing antibodies and protection from disease in a small animal model. Science, June 15, 2020; DOI: 10.1126/science.abc7520