14/03/2020

Sarà presto possibile "addormentare" i batteri resistenti

 

    L'uso di oligonucleotidi, brevi molecole di acidi nucleici, potrebbe infatti nuovamente renderli sensibili e, dunque, sconfiggerli con gli stessi antibiotici. A dirlo è un gruppo di ricerca francese dell'Università di Bordeaux che ha sviluppato in vitro un oligonucleotide lipidico capace di ridurre la resistenza degli Escherichia coli a un antibiotico della famiglia delle cefalosporine. Nello studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, i ricercatori hanno sviluppato un meccanismo basato sull'acquisizione e l'espressione di un gene codificante la beta-lattamasi a spettro esteso, situato su una molecola di Dna non integrato nel genoma dei batteri e il cui trasferimento da un batterio all'altro facilita la diffusione della resistenza. Gli studiosi hanno sviluppato un oligonucleotide che consente di bloccare l'Rna messaggero, trascritto dal gene. Per arrivare a questo, però, gli studiosi francesi hanno dovuto superare un ostacolo: gli enterobatteri hanno una parete particolarmente impermeabile. "È stato quindi necessario modificare l'oligonucleotide a livello fisico-chimico, per migliorarne la penetrazione - dice Tina Kauss, ricercatrice che ha effettuato gli esperimenti - Abbiamo selezionato un lipide in grado di attraversare questa barriera, quindi lo abbiamo innestato in diversi siti dell'oligonucleotide". (ANSA).